Cultura
di Mascia Quadarella
Il calore della Sicilia nelle musiche di Bonasera
Il folk-singer dei Cori di Val d’Anapo ha fatto ballare questa estate la tarantella all’ex primo ministro inglese Tony Blair. Da anni con la sua band porta la Sicilia ed il suo calore ai siciliani all’estero
Solo il calore della Sicilia e dei suoi abitanti può irradiare di buonumore anche un popolo, come quello britannico, considerato per il suo aplomb, da rigido protocollo monarchico, gelido. A ritmo di marranzano, quartara e friscaletto, però, Tonino Bonasera con la sua folk-band, sintesi dei “Cori di Val d’Anapo”, questa estate è riuscito a coinvolgere in un clima di sana e popolare goliardia sicula anche l’ex premier inglese Tony Blair e la sua delegazione, convenuti ad una festa privata a 80 km da Siracusa. Il già primo ministro e la sua consorte, non hanno resistito al richiamo della tarantella ed in barba al formalismo della corona, si sono lanciati in ballo guidati dalla voce incoraggiante del cantante siracusano, che all’occasione ha intonato il meglio del suo repertorio, fatto di serenate, filastrocche e canzoni classiche regionali dal “Vattinni Mario” a “Mi votu e mi rivotu”. Ad accompagnarlo, in quest’ennesima esperienza con l’estero vissuta però praticamente“ in casa”, la sua inseparabile e simbiotica chitarra; la fisarmonica di Gianluca Cocco; il sax ed il friscaletto del figlio Antonio; il tamburo e la quartara di Salvo Amodio. Un’esibizione durata qualche ora, giusto il tempo dei festeggiamenti, che è servita, comunque, ad intavolare prospettive di gemellaggio culturale con Londra, dove il gruppo locale potrà a breve esibirsi. Tonino Bonasera, non ha certo bisogno di presentazioni. Nel corso degli ultimi decenni, a partire dal 1970, con la sua musica, conduttrice di tradizione è, ormai, ambasciatore eletto della “sicilianità” pura, vitale, ricca di valori campanilistici, perduti dalle nuove generazioni, in Europa ed oltreoceano, dove si reca, grazie ai contatti presi nel tempo dall’Associazione “Siracusani nel mondo”, di Vittorio Nastasi. Invitato dai nostalgici conterranei emigrati altrove, Germania, Venezuela, Argentina, per cercar fortuna, porta con le sue canzoni la luce della nostra terra a chi ne ha ancora il cuore abbagliato, nonostante le distanze spazio-temporali. Commozione spontanea suscitano le parole d’amore per la nostra città a cui ha dedicato “Siracusa mia”, e le canzoni sui Santi Patroni di alcune località dell’isola: dall’Inno a Santa Lucia a Canzuni a San Corrado di Noto o quella dedicata alla catanese Sant’Agata, diventata colonna sonora di una fiction sulla vita della martire etnea girata di recente. Tra i progetti, oltre ad una serie di compilation, l’organizzazione a dicembre della XIII edizione del premio musicale intitolato al suo maestro Corrado Maranci.