di Mascia Quadarella 

TEATRO COMUNALE:  SI TEME IL BATTESIMO DI “FUOCO”

Rinviata a data da destinarsi la riapertura del Teatro Comunale di Siracusa. Stavolta la mancata inaugurazione imputata alla presunta inidoneità del sistema antincendio, collaudato nel 2009. Il Comune ha incaricato un perito, che pare abbia confermato diverse difformità tra il sistema installato e quello previsto dal progetto. Assecondando l’idea di una gestione diretta della struttura da parte dell’Ente sono in corso interlocuzioni con compagnie locali ed estere.

 

Si teme il battesimo “ di fuoco” per il Teatro Comunale di Siracusa, la cui inaugurazione tarderà ad essere fissata, poiché, l’amministrazione comunale attiva ha riscontrato anomalie nel sistema antincendio. Il campanellino d’allarme, che aveva destato preoccupazione negli attuali amministratori di Palazzo Vermexio, erano stati gli evidenti segni di corrosione notati, durante i ripetuti sopralluoghi nella struttura, sulle staffe ed i giunti delle tubature posizionate lungo i corridoi che portano ai palchi che, almeno nella pianificazione cartacea, dovevano essere di acciaio inossidabile. Prima della pausa natalizia, la giunta Garozzo, al fine di verificare la presenza di vizi nell’opera e ravvisare eventuali responsabilità, aveva annunciato di aver dato incarico ad un tecnico per eseguire una perizia di valutazione di efficienza e sicurezza dell’impianto,  il cui esito è stato depositato nelle scorse settimane. Secondo la relazione fatta dall’ingegnere siracusano designato-  per pagare il disturbo al quale pare sia già stato fatto un impegno di spesa di circa 10 mila euro inclusa l’iva-   “sono emerse diverse difformità rispetto al progetto iniziale, che rendono allo stato attuale l’impianto inutilizzabile, per le perdite ed i malfunzionamenti che si verificano- come ha anticipato l’Assessore comunale Francesco Italia-. Intorno a giorno 22 di questo mese – continua Italia – incontreremo la ditta che si occupò della realizzazione di quei lavori per capire il da farsi. Se ripristinare l’impianto rendendolo sicuro al 100% o sostituirlo del tutto”. Per farlo servirebbero non meno di 600 mila euro. “ Premettendo che io non ho alcun interesse a difendere un’opera che non è frutto dell’amministrazione di cui facevo parte, ma di quella precedente, quella Bufardeci  per intenderci. Consapevole di averla giudicata dal punto di vista estetico terribile più volte, anche in compagnia dell’assessore Italia, allora nelle vesti di cittadino ed amico, io ci andrei cauto nel definire inutilizzabile un impianto costato oltre un milione di euro di soldi pubblici – precisa il già assessore al Centro Storico dell’esecutivo Visentin, Ferdinando Messina -. Quando ci siamo insediati noi abbiamo trovato l’impianto collaudato e  da una commissione regionale, visto che era stato finanziato con fondi della legge 433 per la ricostruzione post-sisma del 90,  se no, come iter legislativo impone,  non avremmo potuto nemmeno  proseguire. Abbiamo, altresì, nella realizzazione di quella  tranche happy wheels demo di progetto a noi ascrivibile, reperito le somme per limitare  l’impatto estetico, facendo spostare di poco, dove possibile e necessario, alcune delle condotte, alzandole o abbassandole, senza pregiudicarne il funzionamento. Negli ultimi due anni cosa sia successo non ci è dato sapere, ma  mi auguro che sia tutto sanabile nel più breve tempo per restituire alla città quest’importante contenitore”. In realtà l’impianto incriminato, che pare “faccia acqua da diverse parti”,  era stato sottoposto, prima di quel citato collaudo,  a prova di tenuta idraulica,  il 24 marzo del 2009, come mostra il verbale sottoscritto dall’Architetto Guido Meli, insigne direttore del Centro Regionale per la progettazione ed il Restauro, allora  in qualità di direttore dei lavori, e dal geometra Antonino Ingrassia, direttore tecnico dell’impresa ITER. Nel documento si legge, in sintesi  “A seguito dell’installazione dell’impianto antincendio “Water Mist HPN Nebula”-  composto da: tubazioni acciaio inox AISI 304 diametro 42X3 (NP100) e 12X 1,5 (NP90); testine erogatrici HPN da soffitto e da parte (NP172); gruppo di pompaggio (NP175) composto da 4 elettropompe a pistoni, 4 motori trifase a 380 V e serbatoio di accumulo acqua in acciaio inox da 200 litri; 5 quadri elettrici di comando e segnalazione- si procede sui luoghi dei lavori, alla prova di tenuta idraulica delle tubazioni, dei raccordi, del gruppo di pompaggio, che compongono l’impianto antincendio ad sprinkler ad acqua nebulizzata. Essendo la pressione in stand-by di 25 bar e quella di esercizio di 80/100 bar, è stato avviato il gruppo di pompaggio, portando la pressione della rete a 120 bar, constatando la perfetta tenuta delle varie tratte di tubazione senza verificarsi alcuna perdita. Successivamente, si è proceduto all’apertura di alcune testine erogatrici collocate nel vano palcoscenico a quota graticcia e nel corridoio dei locali tecnologici sotto il palcoscenico. E’ stato verificato pertanto il corretto funzionamento di tenuta a regime dell’impianto, l’apertura delle testine e l’erogazione dell’acqua nebulizzata alla pressione di esercizio. Superato quest’ulteriore ostacolo, sperando che no ne seguano più altri e si interrompa la “maledizione” che ha colpito questa magnifica struttura Ortigiana, si penserà alla programmazione. L’ente pensa ad una gestione diretta della stessa con l’obiettivo, che lo accomuna a quello pensato per altri edifici pubblici del capoluogo, dell’autofinanziamento, vale a dire  creando occasioni che producano economia. Sarà un contenitore di spettacoli ad alti livelli, ma non è escluso che possa essere utilizzato per congressi di un certo profilo- come ipotizza l’assessore Italia-. Sono in atto una serie di interlocuzioni con compagnie nazionali ma anche estere, per la programmazione teatrale”. Per quale stagione, ancora, non è possibile prevedere. Pur essendoci la giusta apertura mentale e la voglia di fare tutto rimane in attesa. Un’attesa lunga quasi sessanta anni .

 Comune SR (1)

 

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